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Le nuove sfide della psicoanalisi

A cura di A. Raggi e M. C. Butti.

Ed. OM

Il volume è frutto del lavoro comune tra la Scuola di Psicoterapia Analitica AION (Diretta da Luca Valerio Fabj) di Bologna e la LI.S.T.A. (Libera Scuola di Terapia Analitica) di Milano.
La stesura del testo ha visto all'opera, oltre uno dei curatori, Alessandro Raggi ("La politica della psicoanalisi. Nuovi sistemi di cura, o cura del sistema?"), numerosi autori esponenti autorevoli della psicologia analitica junghiana e della psicoanalisi: Alessandro Gabetta ("Il nuovo analista: tra tradizione e innovazione"), Marco Gay ("Il figlio della società di massa in psicoterapia: chi è il suo analista?"), Matteo Marino ("Dai social media alla stanza d'analisi"), Ilaria Emiliani e Simona Pisu ("Il controtransfert incarnato. Il peso del corpo nel linguaggio dell'anima"), Salvatore Morabito ("L'esperienza psicologica nei giochi di ruolo online: tra sviluppo psichico e ritiro sociale"), Donatella D'Angelo e Rossella Ricci ("Immagini e parole nel dialogo analitico: dalla cura all'immaginazione attiva"), Eros Lancianese ("Dentro l'Edipo, oltre l'Edipo: il rapporto fra la funzione simbolica e il corpo del padre/madre"), Irene Gambina e Marlis Bordato ("L'impero dei sensi: la tecnica erotica nella stanza dell'analista"), Luca Valerio Fabj ("Sulla efficacia delle psicoterapie psicodinamiche").

Descrizione:

Oggi assistiamo ad una crisi della psicoanalisi oppure ad una diversificazione dei modelli? Possiamo parlare di declino dell'impianto teorico psicoanalitico classico, oppure di "nuovi sintomi", espressione di frammentazioni sociali e culturali, che rappresentano la più recente sfida verso modalità d'intervento terapeutico più "moderne"? Analisti, clinici e studiosi, in questo testo, riflettono assieme sulle politiche del fare analisi mettendo in comune esperienze e saperi nel rivisitare il valore della "cura dell'anima".

Caos apparente. Jung nell'attualità

Ed. Persiani, Bologna.

Caos Apparente: un progetto, una trama, una vicenda, una prassi si è bruscamente interrotta a causa di una serie di eventi che cambiano il senso della storia, di una narrazione condivisa, di un’esistenza, di un paradigma, di una civiltà. Tutto cambia, si trasforma, muta. Il senso si interrompe e non si riconosce più il mondo e il tempo in cui si vive. Non ci si riconosce. Per analizzare e comprendere i sintomi di tale discontinuità, per individuare una cornice teorica che sia utile alla prassi analitica del XXI secolo, un gruppo di analisti junghiani si confronta sul tema del caos, intrecciando casi clinici, immagini, miti, pensieri, suggestioni letterarie…
Essi portano la testimonianza dei loro pazienti che – oltre l’evidente rottura rispetto alle grandi ideologie, l’evidente frammentazione delle tracce psichiche tradizionali, al di là degli arcaismi regressivi – continuano a sognare, ad associare, a cercare nuovi modi di essere: la rottura della crisi non provoca quindi soltanto ristagni ma è anche motivo di nuove prese di coscienza, di nuove responsabilizzazioni, di nuovi percorsi della singolarità che, gettata nel disordine del mondano, non si contenta di nicchie regressive, ma tenta di battersi in nuovi processi individuativi.

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Miti, utopie e crudeli catastrofi

Ed. Persiani, Bologna.

Miti utopie e crudeli catastrofi – Viviamo in un tempo disanimato e pervaso da una crisi radicale del senso. La società di massa sembra non lasciare spazio alla ricerca individuativa, proponendo modelli di comportamento e stili di vita omologati e omologanti. Ai miti e alle utopie si sostituiscono i simulacri e le immagini, interscambiabili tra di loro, che diventano merce, rendendo difficile l’accesso al piano simbolico. Alla tensione verso il dialogo con l’altro si sostituisce l’illusione dell’individualismo.
La clinica si confronta sempre più con una tipologia di pazienti per i quali il problema prioritario appare legato a tematiche narcisistiche e identitarie, piuttosto che al conflitto intrapsichico o relazionale. I sogni, spesso, mostrano immagini catastrofiche: terremoti, inondazioni e maremoti, segnalando il rischio di un possibile collasso della psiche individuale e sociale. La pervasività di tale fenomeno prefigura, a una prima occhiata, il rischio di una perdita di orientamento collettivo, ma, a un’analisi più attenta, tali sogni evidenziano anche possibili soluzioni.
«La catastrofe è preludio ad un rinnovamento profondo? Quali sono le nostre utopie, le speranze e le risorse con le quali ci prepariamo ad affrontarla?»
È sull’onda di questa esplorazione dell’attuale, che A.P.R.A.G.I.Psicodramma Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica, li.s.t.a Libera Scuola di Terapia Analitica e il gruppo LISTORINO hanno deciso di allargare il confronto su quanto emerge nella clinica individuale e di gruppo, nei servizi così come nell’attività privata e su come si siano trasformate nel tempo.

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